Le seguenti schede intendono gettare le basi verso un percorso culturale/formativo nel quale si indicano i modi alternativi, ecologici, non invasivi e “corretti” di realizzare strutture prevalentemente abitative rispettose della salute dell’uomo e del Pianeta ospitante.
Maurizio Galeone è un architetto specializzato in “Bioarchitettura”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

arch. Maurizio Galeone
cell: 3283847574
e-mail: galeonemaurizio@libero.it

 

di Maurizio Galeone

 

Le ragioni della Bioedilizia

 

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PREMESSA

Quante sono le domande che, sovente, ci poniamo da “lontano”, speranzosi di ben ipotizzarne le risposte, ma le cui verità sono inafferrabili dalla nostra capacità logica?
Una fra queste: Il senso della vita.
Probabilmente poche se rapportate alle altre che ci coinvolgono da “vicino”, poichè riguardano la volontà di capire la realtà del nostro vivere quotidiano.
Il nostro lavoro nasce con l’obiettivo di dare delle risposte concrete ad alcune di queste domande, concettualizzate con l’ancestrale rapporto uomo-abitazione-ambiente naturale.
In particolare, le seguenti schede intendono gettare le basi verso un percorso culturale/formativo nel quale si indicano i modi alternativi, ecologici, non invasivi e “corretti” di realizzare strutture prevalentemente abitative rispettose della salute dell’uomo e del Pianeta ospitante.
Esse non si limiteranno soltanto di proporre nuove soluzioni ma cercheranno di dare risposte esaustive a tutte quelle domande inerenti al grande crogiolo di problemi tecnici riscontrabili, purtroppo, nelle strutture edilizie cosiddette “convenzionali”.
Oggigiorno si parla tanto di cambio di rotta dell’attuale sviluppo antropico e indubbiamente per giuste ragioni, ma se veramente vogliamo dare il nostro contributo a questa novità epocale, dobbiamo proporre stili di vita più coscienziosi, indispensabili per il passaggio di consegna alle generazioni future di un mondo di cui non dovremo vergognarci ed in cui esse possano realizzare una vita migliore della nostra.

INTRODUZIONE AI PRINCIPI DELL’EDLIZIA BIOECOLOGICA

Essa considera l’edificio come un organismo vivo, che respira - “terza pelle dell’uomo” concepito per proteggere i suoi abitanti da ogni fattore esterno perturbatore, interattivo con l’ambiente circostante in modo discreto, rispettoso e poco invasivo. Questa condizione, se perseguita, consentirebbe all’uomo di vivere quell’armonico equilibrio universale a cui il suo organismo si è conformato nel corso dei millenni. Purtroppo le sopracitate proposizioni sono ben lungi dall’essere rispettate. La stragrande maggioranza degli edifici realizzati oggi, dalla casa unifamiliare al condominio, sono figli di una ormai “vecchia” cultura progettuale che tiene conto delle fredde regole di mercato -fare case a prezzi bassi-, indifferente alla vera cultura dell’abitare poggiante le fondamenta sulle esperienze costruttive passate, forgiate attraverso i secoli. E’ ormai necessario invertire la rotta puntando alla qualità del vivere e dell’abitare “sano” in una casa “sana”.

PUNTI QUALIFICANTI DELL’ARCHITETTURA BIOECOLOGICA

Si elencano di seguito le regole essenziali da seguire per realizzare una corretta struttura abitativa.
1. Indagine preliminare tesa ad individuare, localizzare e misurare gli elementi perturbatori ed inquinanti quali, ad esempio, l’inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico naturale ed artificiale.
2. Analisi geologica, geotecnica, geobiologica. Radiestesia, geopatologie.
3. Analisi bioclimatica. Essa determina la giusta impostazione spaziale dell’edificio rispetto ai punti cardinali tenendo conto, soprattutto, delle caratteristiche “fisiologiche del sito”.
4. La tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Scelta dei materiali da costruzione, da reperire in loco, eco compatibili, riciclabili a fine vita dell’edificio, rispettosi del cosiddetto ciclo “circolare” della vita.
5. Applicazione dei corretti criteri costruttivi in grado di eliminare ogni sorta di problema di natura fisico-tecnica sulle strutture (es. quadro fessurativo vistoso, infiltrazioni di acqua di capillarità e di percolazione, condensa superficiale ed interstiziale -ponti termici- con conseguente formazione di agenti batterici -muffa-, non traspirabilità dell’involucro edilizio, forte dispersione energetica .........).
6. Analisi delle potenzialità energetiche del sito, che dovrà essere utilizzata al massimo profitto, usando solo impianti tecnologici eco compatibili, sinonimo di energia pulita e rinnovabile in grado di permettere un microclima sempre gradevole in un ambiente naturale ed equilibrato (principalmente pannelli solari, pannelli fotovoltaici, impianti geotermici o con bio-massa, impianti di teleriscaldamento per utenze numerose ......).
7. Aiutare a far capire alle collettività che investire nel bioecologico pur spendendo qualcosa in più nella realizzazione della propria casa, significa vedere aumentare, nel tempo, il valore monetario del proprio immobile recuperando da subito i soldi maggiormente spesi e guadagnandoci in termini di salute e qualità del vivere.

PERCHE’ PREFERIRE L’ARCHITETTURA BIOECOLOGICA A QUELLA CONVENZIONALE

I motivi per i quali sarebbe più auspicabile puntare sull’edilizia bioecologica sono fondamentalmente due.
Il primo è di natura etico-culturale.
Con la rivoluzione industriale nascono le concentrazioni operanti, che sfociano nel capitalismo sempre più teso a realizzare il massimo profitto. Questo nuovo sviluppo della società cosiddetta “civilizzata” induce continuamente l’uomo a vivere all’interno di schemi prefissati e tali da creare necessità di superlavoro e di spostamento.
La parola d’ordine è “produzione veloce, economica e a tutti i costi”.
Per mantenere questi obiettivi si dà mandato alla chimica -soprattutto quella derivata dal petrolio- di trovare sempre più prodotti, quasi tutti innaturali e comunque, spesso, potenzialmente aggressivi per la salute dell’uomo, in grado di rispettare gli standard imposti.
Il risultato finale è l’inquinamento diffuso a tutti i livelli che mina la salute dell’uomo, la cui psiche è già adombrata da certe pubblicità imperanti, in grado di influenzare la sua naturale volontà di capire. Non c’è limite a questa frenesia edonistica e del profitto.
La soluzione?
Cambiare rotta, cercando percorsi alternativi che puntino verso stili di vita più rispettosi dell’uomo stesso così come dell’ambiente e, soprattutto, in grado di ridare al primo la sua originaria autorevolezza.
Il secondo motivo è essenzialmente economico.
Contrariamente a quello che pensano la maggior parte degli operatori edili e della gente comune, come ho già scritto prima, investire nella bioedilizia significa produrre strutture esenti dai “classici” problemi tecnici che nel tempo potrebbero creare non pochi problemi agli investitori, eliminando così spese postume non contemplate nel bilancio preventivo dell’investimento stesso.
E’ dunque necessario valutare l’operazione economica a medio e lungo periodo. In questo modo l’immobile acquisirà nel panorama immobiliare un prezioso valore aggiunto, crescente nel futuro.


BREVE STORIA

A partire dal 1980, l’interesse per l’architettura bioecologica ha conosciuto un discreto sviluppo anche nel nostro Paese, particolarmente in alcune regioni che più di altre hanno risentito dei richiami culturali provenienti da Oltralpe - Francia e Germania in prima linea.
Da alcuni anni è possibile frequentare corsi, seminari e convegni dedicati alla bioedilizia e non è difficile imbattersi in Associazioni o manifestazioni fieristiche che presentano i risultati più significativi di ricerche e proposte con le quali ridare il vero significato alla parola “casa”.
Ma perchè un sempre maggiore numero di specialisti operanti nel mondo dell’edilizia, ha sentito e continua a sentire il bisogno di cambiare l’attuale sistema di relazioni “uomo-ambiente”, per proporne uno diverso per forma e contenuti?
Già alla fine degli anni 80 un gruppo di eccellenti architetti – con i quali ho avuto l’onore di relazionarmi- tra i quali Siegfried Camana ed Enrico Micelli, scrissero il MANIFESTO PER UN’ARCHITETTURA BIOECOLOGICA che è ancora attualissimo e ha avuto il pregio di far uscire la ricerca in edilizia da un ambito puramente tecnico, diventando un punto fermo per il successivo sviluppo di un nuovo contesto socio-culturale.
Nel Manifesto, essi affrontavano tematiche che andavano al di là della semplice considerazione sulla scelta dei “veri” materiali da impegnare nell’edilizia, affermando e constatando che l’attuale modello di sviluppo è sul punto di rottura con l’ambiente naturale.
E’ infatti necessaria una presa di coscienza generale per comprendere come si è giunti a tale situazione, per evitare la catastrofe che si profila “costruendo” un nuovo modello, che sia in grado di arrestare questo processo di inconsapevole autodistruzione.

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